A poco più di un anno dall’inizio della guerra, i bombardamenti di Israele su Gaza hanno fatto circa 46.000 vittime, e, secondo dati delle Nazioni Unite, le donne e i bambini e le bambine sono quasi il 70% delle persone morte e il 75% delle persone ferite.
Se la situazione non fosse già abbastanza devastante, a questo bisogna aggiungere un aumento dei casi di violenza domestica; un problema peraltro già grave a Gaza, dove il 50% delle donne palestinesi e il 63% degli uomini riteneva che una donna dovesse tollerare la violenza da parte del partner per tenere insieme la famiglia e dove circa il 15% delle donne sposate aveva subito abusi sessuali da parte del marito nell’anno precedente.
In situazione di crisi (come per esempio i disastri naturali) i tassi di violenza domestica possono aumentare per il maggiore stress ed il trauma dovuto alle conseguenze dell’evento: dopo i terremoti di Christchurch del 2011, la Nuova Zelanda ha registrato un aumento di un quinto nelle denunce di violenza domestica. I bombardamenti su Gaza non hanno nulla di naturale, ma si attivano meccanismi simili e, come ha rilevato Al Jazeera:
A Gaza si è registrato un notevole aumento della violenza domestica e molte donne hanno partecipato a sedute di sostegno psicologico offerte dagli operatori umanitari nelle cliniche.
Kholoud Abu Hajir, psicologo, ha incontrato numerose vittime dall’inizio della guerra, nelle cliniche dei campi profughi. Tuttavia, teme che siano molte di più le persone che si vergognano troppo per parlarne.
Lo stigma contro le vittime, la mancanza di privacy per le famiglie nei campi profughi, la mancanza di un supporti psicologico continuativo rende difficile per queste donne ricevere un supporti adeguato. Inoltre, i bambini e le bambine già traumatizzate dalla Guerra, secondo organizzazioni che lavorano sul campo, subiscono le gravi conseguenze della violenza assistita:
C’è una violenza familiare molto chiara e diffusa, in particolare tra gli sfollati… Gli stati psicologici e comportamentali dei bambini sono stati influenzati in modo molto negativo. Alcuni bambini e bamine sono diventati molto violenti e hanno picchiato violentemente altri bambini.
Al di là della situazione a Gaza, e ovunque sia un corso un conflitto armato, la prima forma di pace che riguarda più da vicino le donne è, ovviamente, quella nelle case rispetto alla violenza domestica, una vera e propria strage quotidiana. I numeri a livello mondiale sono quelli di un fenomeno pandemico che riguarda tutto il mondo, a conferma di una cultura di dominio e sopraffazione delle donne che attraversa in profondità ogni cultura, anche se con modalità diverse.
Se vuoi aggiornamenti mensili su Ladynomics, saremo molto contente di mandarti la nostra newsletter gratuita. Ti puoi iscrivere qui.
Se vuoi approfondire i temi di cui parliamo, leggi il nostro libro “Signora economia”! Lo trovi in libreria e qui
Immagine: Nazioni Unite