Vi è mai capitato di scherzare con gli amici maschi della maggiore longevità delle donne? A noi sì, e il sottinteso delle loro battute era sempre “ma cosa volete di più? il vero sesso debole siamo noi”. Ma davvero vivere più anni degli uomini è un sintomo di maggiore salute? Vediamo.
Anni in più, vero, ma anche in cattiva salute. Abbiamo bisogno di essere curate.
Ormai lo sappiamo, le donne vivono più a lungo degli uomini, ma sappiamo anche che vivono un maggiore numero di anni in cattiva salute: secondo un nuovo rapporto di McKinsey, l’aspettativa di vita globale è aumentata da 30 anni a 73 anni nel periodo tra il 1800 ed il 2018; tuttavia, continua il rapporto, “Le donne trascorrono gran parte della loro vita in cattive condizioni di salute e con gradi di disabilità (la “durata della salute” piuttosto che la “durata della vita)”. A livello globale questo si traduce in una media di nove anni in cattive condizioni di salute.
Nell’Unione Europea, secondo dati del 2021, “le donne vivono il 78% della loro’aspettativa di vita in buona salute, mentre gli uomini ne vivono l’82% “. Nel nostro paese, che nonostante tutto ha chiuso il gap di genere della salute per l’89%, in media le donne vivono in buona salute per 68,5 anni (su un’aspettativa di vita di 85 anni) mentre gli uomini vivono per 67,7 anni in buona salute su un’aspettativa di vita che però è più breve, pari a 81 anni.
L’impatto economico di una migliore salute delle donne
Al di là della sofferenza individuale, il numero di anni vissuti in cattive condizioni di salute durante il periodo attivo della vita ha un’influenza negativa sulla possibilità per le donne di svolgere il proprio lavoro, sia fuori casa che in casa, e influisce negativamente anche sui loro guadagni. Porre rimedio a questo stato di cose, oltre ad essere una questione di uguaglianza e di rispetto dei diritti delle donne, comporterebbe un miglioramento della salute e quindi della qualità della vita di moltissime donne, con un impulso stimato dell’economia globale di almeno 1 trilione di dollari all’anno entro il 2040. Questa stima è probabilmente al ribasso, siccome – altro problema – spesso non ci sono abbastanza dati sulla condizione di salute delle donne.
Perchè le donne hanno una salute peggiore?
Il numero minore di anni vissuti in buona salute si deve a varie ragioni: le donne soffrono più degli uomini di malattie croniche, e tendono ad avere più problemi di salute mentale rispetto agli uomini. Questo è dovuto probabilmente ad un mix di fattori biologici e sociali tra i quali il maggior carico di lavoro domestico e di cura non pagato, che da vari studi è stato ricondotto a problemi di salute. Particolari circostanze, come per esempio essere vittime di violenza, possono poi comportare un peggiore stato di salute e di conseguenza anche maggiori spese mediche: infatti la violenza contro le donne rappresenta un problema di salute pubblica enorme. Secondo l’OMS, “A livello mondiale, si stima che la violenza sia una causa di morte o disabilità per le donne in età riproduttiva altrettanto grave del cancro e una causa di cattiva salute più importante degli effetti degli incidenti stradali e della malaria combinati ”. Anche essere una caregiver – e le donne lo sono più degli uomini- ha rilevanti effetti sulla salute fisica e mentale, che possono portare a maggiori spese mediche e per medicinali.
Quanto spendono le donne per curarsi?
Di conseguenza, come rilevato in un rapporto di Deloitte relativo agli USA, ma vale anche per l’Italia, le donne consumano più farmaci degli uomini. Secondo dati del Rapporto OsMed 2022 “L’uso dei farmaci in Italia”: in media gli uomini spendono per farmaci 200,9 euro pro capite e le donne invece ne spendono 205,5. La tendenza si inverte poi – con un divario contenuto – in età più avanzata.
Quanto spende lo Stato per curare le donne?
E’ anche diverso, nel nostro paese, l’utilizzo delle risorse pubbliche per quanto riguarda la salute di donne e uomini: gli uomini tendono a “pesare” di più sulla sanità pubblica per le ospedalizzazioni dovute a problemi di salute acuti, le donne invece, al di là dell’eventuale ospedalizzazione per la maternità, hanno più bisogno di servizi di assistenza socio-sanitaria, che essendo carenti, le obbligano a dover spendere di più per ricoveri in strutture assistenziali o per essere assistite a casa da caregivers. Lo stato di salute delle donne è quindi pesantemente influenzato dal loro status socio-economico, e da stereotipi e pregiudizi di genere che riguardano sia la ricerca che il personale medico.
Abbiamo approfondito i temi trattati in questo post nel podcast “Stati di salute” nella puntata “I soldi delle donne – Quanto incidono le disparità economiche di genere sulla salute”che uscirà il 2 febbraio a cura della bravissima Jessica Masucci
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Foto di Patty Brito su Unsplash