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Il Premio Nobel per l’economia e la disuguaglianza

di Federica Gentile | 16 Ottobre 2024

No, non l’ha vinto una donna, ma ne parliamo comunque, perchè i tre economisti (James A. Robinson, Daron Acemoglu e Simon Johnson) che hanno vinto il premio Nobel per l’economia nel 2024 lo hanno vinto per la loro ricerca sulla disuguaglianza economica tra le nazioni. Vi spoileriamo un po’ il loro lavoro, ma sostanzialmente i tre hanno osservato che la democrazia favorisce la crescita economica e quindi la ricchezza delle nazioni. Un po’ lo si sospettava, ma meglio avere conferme.

Di disuguaglianza giustamente si parla, perchè come scrivevamo tempo fa, la lotta alla disuguaglianza potrebbe essere la chiave per risolvere le molteplici crisi – tra cui quella climatica – che dobbiamo affrontare e la Banca Mondiale ha definito il 2023 come l’anno della disuguaglianza. Riferendosi ai paesi poveri, poi riporta che

“Molti di questi paesi, già in difficoltà debitorie, si ritrovano ancora più schiacciati per quanto riguarda le risorse. Il lavoro occasionale online è un aspetto fondamentale del mercato del lavoro e una fonte di reddito, ma solo per coloro che possono accedervi. E non dimentichiamo l’attuale crisi dei rifugiati. Migliori politiche migratorie possono non solo aiutare ad alleviare la crisi, ma anche a stimolare la crescita economica e la prosperità.”

Tra l’altro, la disuguaglianza economica riguarda anche il genere, siccome, secondo il World Inequality Report,  la quota di reddito da lavoro a livello globale che va alle donne era del 30% nel 1990 e rimane al di sotto del 35% al giorno d’oggi, quindi ancora al di sotto della soglia desiderabile del 50%. In Italia, come spiega lavoce.info, “il reddito medio delle donne vale tra il 50 e il 70 per cento di quello degli uomini appartenenti alla stessa fascia di reddito familiare”.

La disuguaglianza, insomma, ce l’abbiamo direttamente in casa.

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