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Stereotipi di genere in pubblicità: No grazie!

di Federica Gentile | 21 Giugno 2019

stereotipi di genere in pubblicità vintage: un uomo sculaccia sua moglie.

Gli ammorbanti stereotipi di genere in pubblicità li abbiamo presente: pannolini per bimbe e bimbi, uomini incapaci di alcuna azione legata alla pulizia e alla  cura, esortazioni a perdere chili  con prodotti miracolosi – praticamente rivolte solo alle donne – quando si appropinqua l’estate.

Ma nel regno di Elisabetta hanno detto “basta così”. E dunque la Advertising Standards Authority ha di fatto proibito le pubblicità con stereotipi di genere. In una dichiarazione, l’Autorità  ha affermato che saranno proibite anche le pubblicità che “collegano tratti fisici con il successo nella sfera romantica o sociale, che assegnano caratteristiche  caratteriali stereotipate a bambine e bambini, come per esempio il coraggio per I bambini, e la tenerezza per le bambine;  che suggeriscono che le neomadri devono dare priorità al proprio aspetto e alla pulizia della propria abitazione rispetto alla propria salute emotiva, e [sono proibite le pubblicità] che prendono in giro  gli uomini per la loro incapacità di svolgere compiti stereotipicamente femminili […]”.

Che poi, avremmo un gran bisogno di una messa al bando decisa degli stereotipi di genere in pubblicità  anche qui in Italia, come testimoniato dall’ottimo lavoro fatto da @occhioallospot sugli stereotipi di genere in pubblicità e da Lorella Zanardo, che da anni lavora sull’importanza della media education.

Considerando che mediamente  siamo espost*- secondo dati americani, a circa 4,000 pubblicità al giorno, sarebbe meglio sincerarci che non contenagno stereotipi di genere. I mass media riflettono la realtà – una triste realtà, a volte – ma la ricreano anche, influenzando i nostri comportamenti. Dunque, un sentito “good job!” alla Gran Bretagna per la lotta agli stereotipi di genere in pubblicità. E speriamo di arrivarci anche noi in Italia, specie se protestiamo  vivamente quando vediamo qualche obbrobrio pubblicitario.

Fonte: Gender Stereotypes Banned in Bristish Advertising