
Come va la situazione in Italia per quanto riguarda le donne e la ricerca? Ce lo racconta l’ indice She Figures, che è uno strumento per misurare il progresso degli Stati membri dell’Unione Europea per quanto riguarda lo Spazio europeo della ricerca (SER).
Per una volta, abbiamo notizie relativamente positive: l’Italia si classifica al diciottesimo posto assoluto, con un punteggio di 73,4 su 100.
Facciamo bene per quando riguarda la partecipazione alla ricerca in cui siamo secondi e per la segregazione nella pipeline (siamo al nono posto), facciamo abbastanza bene sul processo decisionale (dodicesimo posto), sui settori della ricerca (sedicesimo posto) e sulla progressione di carriera (diciassettesimo), ma abbiamo un punteggio piuttosto basso per quanto riguarda l’inclusione della dimensione di genere nella ricerca e nell’innovazione (ventiduesimo posto).
Le donne sono ben rappresentate nel pool di talenti, anche se siamo passate al 52% di coloro che hanno ottenuto un dottorato nel 2013 al 49% nel 2021 piazzandoci un po’ sopra la media dei paesi UE. Rimane in generale piuttosto bassa la percentuale di donne scienziate e ingegnere (accidenti alla segregazione orizzontale!) che erano l’1,6% nel 2021), quindi al di sotto della media UE-27 (3,4%). Se guardiamo invece alla leadership, la percentuale di donne tra le posizioni di grado A (il grado/posizione più alta in cui la ricerca viene normalmente condotta all’interno del sistema istituzionale o aziendale) è aumentata negli ultimi dieci anni, ma rimane al di sotto della media UE-27 e secondo i dati del 2022 le donne occupano il 27% delle posizioni del personale accademico di grado A, rispetto al 21% nel 2013. 11).
Anche se non brilliamo nell’ inclusione della dimensione di genere nei contenuti di ricerca e innovazione, almeno stiamo cercando di rendere più visibili le azioni e misure per l’uguaglianza di genere adottate dalle organizzazioni di ricerca: “La quota di siti web di organizzazioni di ricerca che mostrano informazioni sulle loro azioni per l’uguaglianza di genere è aumentata dal 59% nel 2020 all’80% nel 2023. Negli istituti di istruzione superiore (HEI), la percentuale di siti web che pubblicano informazioni sulle azioni per l’uguaglianza di genere è quasi raddoppiata, dal 57% nel 2020 al 99% nel 2023.”
Abbiamo ottenuto risultati di poco superiori alla media UE per quanto riguarda la quota di donne autrici di pubblicazioni in tutti i campi della ricerca e sviluppo (35% contro il 34% a livello UE) nel 2022, ma decisamente possiamo fare meglio.
In conclusione, l’indice evidenzia che in Italia sono stati fatti progressi per quanto riguarda la partecipazione delle ricercatrici all’occupazione in vari settori dell’economia, con un aumento delle opportunità di carriera per le donne che ricoprono posizioni di Grado A e come dirigenti di istituti nel settore dell’istruzione superiore ma sono necessari maggiori sforzi per avere più donne una posizione di leadership. A questo proposito, dobbiamo però considerare che, come sempre, per quanto sia molto importante avere più donne in posizioni di leadership, questo non si traduce poi necessariamente in un miglioramento della situazione per tutte le donne.
Se vuoi aggiornamenti mensili su Ladynomics, saremo molto contente di mandarti la nostra newsletter gratuita. Ti puoi iscrivere qui.
Se vuoi approfondire i temi di cui parliamo, leggi il nostro libro “Signora economia”! Lo trovi in libreria e qui