E’ la proposta che viene dagli USA, lanciata a gennaio da Reshma Saujani, CEO di Girls who Code con una lettera firmata da 50 donne celebri indirizzata a Biden. Si tratta di andare oltre alla melensa e ingiusta retorica delle madri che sono eroine e fanno tutto, e di supportarle concretamente; dopo la pubblicazione di studi, ricerche e dati che ci hanno raccontato – nel caso avessimo dubbi – che causa Covid-19 le mamme non ce la fanno più: economicamente, lavorativamente e mentalmente. Biden e Harris hanno definito la situazione “un’emergenza nazionale”.
Il piano Marshall per le mamme, che ricorda il piano Marshall nel secondo dopoguerra, prevede: “pagamenti diretti alle madri, nuove politiche per i servizi di assistenza all’infanzia, congedi parentali pagati, e parità salariale.” Il piano prevede anche la riapertura delle scuole 5 giorni alla settimana – molte scuole negli USA sono ancora solo online.
Il Washington Post ha pubblicato recentemente una lettera di supporto alla proposta firmata da uomini, tra cui atleti ed attori famosi, che hanno osservato che “Quando più di 30 anni di progresso per le donne nella forza lavoro possono essere cancellati in 9 mesi, significa che il sistema non funziona. E’ ora di creare una nuova struttura che funzioni per le donne, the rispetti e apprezzi il loro lavoro…Gli uomini hanno un ruolo da svolgere: come partner e padri dobbiamo cominciare a fare la nostra parte di lavoro a casa, Gli studi dimostrano che in questo stiamo fallendo”.
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