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L’alba del giorno dopo di una democrazia da ricostruire (e anche le donne devono fare la loro parte, stavolta)

di Giovanna Badalassi | 28 Maggio 2018

E ora? Appena alzata, dopo l’inevitabile pinta di caffè, riappare in tutta la sua drammaticità la serata di ieri sera. Attaccati alla televisione, spettatori/trici impotenti del più grande attacco alla più alta Istituzione della Repubblica. Cosa sia successo veramente, e cosa ci aspetta lo vedremo nei prossimi giorni.
Intanto, la cosa che più ci ha colpito in tutta questa situazione è stata l’incontrollabile emotività del confronto pubblico, una crisi di nervi collettiva, che ha coinvolto tutti, accusatori e difensori della Presidenza della Repubblica, e che sta offuscando una situazione che bastano pochi numeri a descrivere in tutta la sua semplicità e gravità.

Ci proviamo noi.

C’è quindi molto su cui lavorare per ricostruire il paese, ricreare un clima di sereno confronto democratico, lontano dall’isteria collettiva. Purtroppo, ci aspettiamo il peggio dall’incombente campagna elettorale, ma non disperiamo. Potrebbe essere anche l’occasione per impegnarsi nel cambiare il racconto dell’Italia, confrontarsi su nuovi contenuti e concetti. Fare veramente campagna elettorale discutendo su che paese vogliamo essere, parlando chiaro e semplice sulla realtà delle cose.
Quello che ci pare evidente è che tutte le forze sociali, associative e non, che fino ad oggi sono rimaste alla finestra, chiuse nella sfera dei lori interessi specifici e in attesa di interloquire con i nuovi vincitori, non si potranno più sottrarre dall’assumersi delle responsabilità più ampie e generali.
Il gioco si è fatto troppo pesante e ci sta per travolgere tutti. E tutte.

Sì, anche noi donne, stavolta dobbiamo fare la nostra parte.  Molto ci aspettiamo dal ricco mondo dell’Associazionismo femminile troppo spesso nascosto e silente, che fino ad oggi ha combattuto nello stretto perimetro del proprio campo di battaglia: i centri antiviolenza, le Associazioni per la famiglia, per la promozione delle donne in politica, nel lavoro, nelle università, per la lotta alle discriminazioni ecc.
Ebbene, anche per loro, come per tutti, come per noi di Ladynomics, il campo dell’impegno sociale e politico si è improvvisamente allargato, non basta più rimanere nel nostro orticello.
Se questi tempi non ce li siamo certamente scelti, stavolta, che ci piaccia o no, siamo tutte chiamate a viverli nella loro pienezza.
Alle prossime elezioni, anche la nostra voce si dovrà sentire, alta e forte, su tutti e, soprattutto, su tutto.
 
Fonte Foto: https://video.corriere.it/governo-mattarella-non-posso-subire-imposizioni-ministri-discorso-integrale/7b2cc8e0-61e0-11e8-83c2-c2f27971c337